Trasporto merci pericolose: la normativa ADR

Posted by InnoChia

Trasportare merci pericolose richiede rigore, competenze specifiche e il pieno rispetto della Normativa ADR – ovvero l’Accordo europeo per il trasporto internazionale di merci pericolose su strada.

Prima di mettersi in strada in compagnia di sostanze chimiche, infiammabili o potenzialmente dannose è bene quindi sapere che, per la sicurezza di tutti (e per la legge), è necessario affidare la spedizione a personale specificamente formato e a veicoli autorizzati.

In questo articolo parleremo della Normativa ADR, della classificazione delle merci pericolose, di imballaggi adeguati e tanto altro. Se vuoi saperne di più, prosegui con la lettura. 

Che cos’è l’ADR?

Entrato in vigore nel 1968, l’ADR è un accordo internazionale che stabilisce regole unificate per il trasporto su strada di merci pericolose all’interno dei confini degli Stati firmatari.

Questa normativa è nata con diversi intenti. Primo fra tutti, proteggere le persone e l’ambiente da rischi di incendio, esplosione e contaminazione.

Facilitare il passaggio di frontiera – e omologare le operazioni di carico, scarico e trasporto per renderle simili in ogni Stato – rappresenta un altro punto cardine della normativa.

Merci pericolose: una classificazione

Le sostanze soggette a questa normativa sono da essa suddivise in 9 classi

  1. Gli esplosivi
  2. I gas (infiammabili, non infiammabili, tossici)
  3. I liquidi infiammabili 
  4. I solidi infiammabili; le sostanze soggette a combustione spontanea; le sostanze che, a contatto con l’acqua, emanano gas infiammabili
  5. Gli ossidanti e i perossidi organici
  6. Le sostanze tossiche e infettanti
  7. I materiali radioattivi
  8. Le sostanze corrosive
  9. Altre sostanze e oggetti pericolosi

L’etichettatura e le prescrizioni di carico variano in base alla classe di appartenenza.

Segnaletica e documentazione per il trasporto di merci pericolose

Se un veicolo trasporta una di queste sostanze, è necessario che esponga placche e pannelli arancioni con il relativo codice di pericolo e il numero ONU del prodotto (si tratta di un codice che identifica univocamente una merce pericolosa a livello internazionale).

Su ogni singolo collo bisogna applicare etichette classificate, così come è necessario tenere con sé la scheda di sicurezza (SDS) e il documento di trasporto ADR. Questi documenti dettagliano modalità di emergenza, caratteristiche e contatti del mittente. 

Chi può trasportare merci pericolose?

Forse, a questo punto, te lo starai chiedendo. Non tutte le persone possono farlo. 

I conducenti e gli operatori coinvolti nel facchinaggio ADR devono possedere un patentino ADR, ottenuto attraverso un corso specifico – e un esame periodico di aggiornamento, che si tiene ogni cinque anni. 

Questa speciale manodopera viene inoltre addestrata ad eseguire eventuali procedure di emergenza, nel caso in cui qualcosa andasse storto. Conosce ed è in grado di utilizzare i DPI (dispositivi di protezione) adeguati. 

Altre conoscenze indispensabili per operare in questo settore sono quelle relative alle misure antincendio, al primo soccorso e alla gestione degli sversamenti. Si tratta di una professione altamente specializzata: chi la sperimenta ogni giorno sa di avere tra le mani, oltre a merci estremamente delicate, anche la salute delle persone e il benessere dell’ambiente. Non una responsabilità da poco.

Alcuni dati

Secondo un report realizzato all’interno del Dipartimento di Ingegneria Chimica, Mineraria e delle Tecnologie Ambientali dell’Università di Bologna, poco più del 56% degli incidenti in quest’ambito si verifica durante la fase del trasporto in linea (pensavi di più? Anche noi). Una buona percentuale di sinistri, quasi il 40%, si verifica invece durante le fasi di carico e scarico delle merci pericolose.

La maggior parte delle volte, gli incidenti si verificano per ribaltamento del mezzo (44,6%); per perdita spontanea del mezzo di contenimento, che avviene senza che ci sia un vero e proprio incidente (21,1%); per collisione (16,1%).

Ed ecco un ultimo dato: per tutte le tipologie di incidente la causa più frequente è l’errore umano.